Bollo auto ultraventennali, respinto l’emendamento

9 novembre, 2016 | Daniele Boltin

Alfa Romeo 164 Q4.

Alfa Romeo 164 Q4.

Alla fine la decisione è arrivata. La Commissione Bilancio della Camera dei deputati ha detto la sua per quanto riguarda gli emendamenti sul decreto fiscale. Quello che era stato presentato sul bollo per le auto storiche avrebbe previsto un forfettario ed equiparato le auto con un’età compresa tra i 20 e i 30 anni, alle macchine ultratrentennali.




La fumata è stata nera e l’emendamento rigettato.
C’era comunque un nodo: per godere di queste norme, l’automobile avrebbe dovuto essere certificata dall’Asi, anche se immatricolata più di 30 anni fa.

Una decisione che ha fatto storcere il naso a diverse realtà impegnate nel motorismo storico, a partire dal RIVS, che ha criticato una proposta secondo la quale ogni auto storica avrebbe dovuto rivolgersi all’Asi per ottenere le agevolazioni, anche se over 30.




Dal canto suo, l’Asi sul suo sito oggi (9 novembre) ha dichiarato di aspettare la legge di Stabilità, di aver lavorato silenziosamente e di aver allacciato rapporti con diversi parlamentari per sensibilizzarli sul tema delle auto storiche.

Cosa ne pensate e quali sarebbero le soluzioni migliori secondo voi per salvaguardare il patrimonio storico automobilistico in Italia?





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13 commenti

  1. Daniele ha detto:

    Hanno creato solo problemi con questi bolli ed hanno obbligato piccoli collezionisti con lavori semplici e da una paga normale a vendere o addirittura rottamare le proprie tanto amate auto perché non se le poteva più permettere…e non venitemi a dire che le auto degli anni 90 non appartengono ad un passato storico perché hanno segnato molto il passaggio alle auto moderne per non parlare delle auto sportive e nelle competizioni

  2. Silvio ha detto:

    Bisogna togliere il monopolio all’ Asi e lo stato dovrebbe stilare una lista, aggiornata annualmente, e permettere ai singoli club di riconoscere il veicolo storico, in modo da poter attivare convenzioni con assicurazioni e ricambiati ed evitare che terzi com l’ Asi possano lucrarci sopra.

  3. francesco ha detto:

    io propongo di stillare una lista di auto tra i 20 e 30 anni (ma anche over 30) basata principalmente sulla rarita’ del modello e della versione.Una citroen cx dell’87 (rara soprattutto turbodiesel) e’ giusto che sia esentata;una fiat uno 45 o una bmw 520 del 96 no.Poi ovvio:devono essere ben tenute ed in ordine.

  4. Gianluca ha detto:

    Vero, la prima cosa da fare é togliere il monopolio all’Asi!!!
    Intanto… gioielli come ad esempio le delta, che hanno fatto la storia dell’automobilismo italiano, se ne stanno andando all’estero!!!

  5. Alessandro ha detto:

    Sono assolutamente d’accordo con Silvio e Francesco. Lista stilata dal Governo senza passare per l’Asi che è la solita furbata delle Lobby in quanto ci mangerebbero sopra alla grande con la storia della targa oro, e con valutazioni basate sulla rarità del modello e sul passata sportivo. Eviteremmo di vedere esenti auto che di raro hanno ben poco e che tra l’altro spesdo sono aborti o catorci.

  6. Filippo ha detto:

    Sarebbe stato forse piu che sufficente in passato che moooooolti dei nostri cari connazionali furbi, non ne avessero approfittato solo oer non pagare il bollo e magari andarsi a fare i fatti propri sbeffeggianfo anche chi non poteva risparmiarsi per ovvi motivi temporali il bollo!!….cmq io anche nel 2017 dovrò pagare oltre 1200 Euro di bollo-pizzo a sta massa DI INFAMI DEFINITI POLITICI CON A CAPO UNO CHE NON HA MAI LAVORATO DI NOME MATTEO.

  7. Leonardo ha detto:

    Ci va una lista di veicoli che siano veramente di interesse storico. Che sia solo l’asi a dare la certificazione o che ci siano più enti è secondario…

  8. Stefano ha detto:

    È’ veramente una schifezza….. Questi politici non sanno più dove racimolare i soldi , ditemi voi quanti soldi entra nelle casse dello stato con questa manovra……!!!!! Veramente pochi spiccioli , e se si tiene conto del danno economico che si crea ai piccoli artigiani , officine , carrozzieri ecc che giornalmente ne chiudono a decine , È’ un esempio veramente orribile da parte di voi politici………..
    Sono presidente di un club di auto storiche e nel nostro piccolo club ( c/ca 120 soci ) abbiamo già avuto una perdita di oltre 40 soci iscritti per questo motivo , un esempio : un nostro giovane socio ha “” ereditato “” una volvo 850 T5 SW dal padre , deceduto qualche anno fa’ , ebbene , quest’ auto ha percorso in totale poco più di 30000 km , e’ veramente nuova di zecca , l’ abbiamo certificata ASI , questo ragazzo , come tante altre persone non possono permettersi di pagare il bollo ( c/ca 6/700 € ) e lui è così costretto a radiare l’ auto….. Ora giudicate voi , un auto del valore commerciale pari a zero , ma come valore affettivo pari ad una cifra inestimabile , e’ giusto pagare tutti questi soldi nel bollo ????? Ma i soldi che diamo all ASI a che cosa servono ???????? Dovrebbe farsi avanti e far valere le sue ragioni , invece nulla……. I soldi che diamo all ASI tramite i club più numerosi sono pari a circa 80 € a socio , vi immaginate l migliaia di € che si prendono per poi fare che ????? Sono orgoglioso di fare capo ad un club che prende solamente 30 € a tesserato , organizziamo dei bei raduni e che ai fini assicurativi per le auto e’ regolare in tutto e per tutto , perdonatemi , ma con questa mentalità che hanno i nostri politici dove vogliamo arrivare………….!!!!!!!!!!!!
    Vogliamo selezionare le auto ? Benissimo , da 20 a 30 anni mettiamo una legge interna che per rinnovare la tessera ASI annuale , l’ auto deve essere visionata da un responsabile ( giurato ) del club di cui è tesserato , l’ auto deve essere IMMACOLATA , in caso contrario , pena , revoca immediata della certificazione con conseguente esonero dell assicurazione agevolata e del bollo auto , l’ auto d’ epoca deve considerarsi tale , e tassativamente non deve essere adoperata ne per motivi di lavoro né di svago……
    ASI , vergognati…………!!!!!!!!!!!
    POLITICI , vergognateviiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii………….!!!!!!!!!!!

  9. Peterpan ha detto:

    Ma che lista?! Tutte le auto sono storia!
    Non pagate! Loro non aspettano altro! Se cedete fate il loro gioco!

  10. diego - livorno ha detto:

    … io ho solo vetture e moto ultra trentennali. Alcune iscritte ASI e altre no. Ho anche una Opel Astra del 1997 che avrebbe potuto rientrare nella questione l’anno prossimo… Certo se si riuscisse a non pagare o a pagare meno (in questo Paese da buttare) sarebbe sempre poco e resteremmo a credito dei furti subiti dal Sistema (anche se solo rispetto a qualsiasi stato europeo) per i prossimi decenni… Ma che vetture come la mia o come le Uno o le Punto o le Seat e le Renault degli anni ’90 debbano essere considerate d’epoca e/o d’interesse storico… beh…!!! lasciamo stare. A mio modestissimo avviso auto che potranno un domani definirsi d’epoca non ne nascono più. E non da oggi. Di conseguenza riterrei giusto e razionale stoppare la categoria sui trent’anni indietro… e a partire da oggi (1987) già ci rientrerebbe qualche abusiva…

  11. Topo ha detto:

    Buongiorno, personalmente ho cercato di tener duro e continuare nella mia passione di comprare macchine “vecchie” e obsolete per i più, per il solo piacere di metterci le mani, restaurarle e usarle di tanto in tanto in occasione di qualche raduno. Purtroppo, visto anche la cavalleria di certi pezzi, ho dovuto venderli perchè non più sostenibile il mantenimento. Infatti per il delta evoluzione, il sierra cosworth e macchine da 200 cavalli in su, oltre agli alti costi di manutenzione, l’impegno per la sola tassa di possesso è più che decuplicato. In pratica da un anno all’altro, come per le case del resto, ci si è ritrovato a dover pagare ulteriori tasse all’improvviso mentre le paghe, come si sa, sono ferme agli anni 90 (se non peggio). Ora lo Stato, anzichè incassare i soldi delle mie assicurazioni, iscrizioni ai club, bolli (seppur ridotti), iva del meccanico e del carrozziere, senza contare le gomme (sigh!) avrà da parte mia 0 euro: ho venduto e bene all’estero, ho incassato il contante e risolto quello che oramai era diventato un problema. So che per Renzi non rappresento un problema e che, anzi, è convinto di essere nel giusto ma tanti collezionisti anche più grandi e facoltosi di me hanno scelto la via della liquidazione del parco macchine. Non ultimo il recente addio di un Ferrari F40 dal garage di un noto imprenditore Emiliano… se dell’Italia perdiamo anche la tradizione, significa che ben poco rimane da salvare. con amara rassegnazione Topo

  12. Antonio ha detto:

    Siamo governati da degli xxxx che pensano a mettersi in tasca i soldi del bollo e non pensano alla distruzione del patrimonio automobilistico e motociclisrico e tutta l’economia che trascina l’indotto per la manutensione di questi veicoli soprattutto se di alta cilindrata. Meschini

  13. Bruno ha detto:

    La soluzione prospettata serviva solo all’ASI per recuperare le quote associative perse in questi ultimi 2 anni e sarebbe andata a scapito dei collezionisti che si sarebbero visti costretti a sborsare per TUTTE le storiche 75 Euro di Bollo contro i 30 Euro attuali ed inoltre essere costretti ad iscrivere all’ASI anche le ultra trentennali.
    O si ripristinava la situazione ante 2015 tale e quale, oppure meglio quella attuale…. tanto il danno ormai è stato prodotto!?!?!

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