Come si trasportava una Jeep in guerra?

16 dicembre, 2015 | Redazione

La Seconda guerra mondiale è stata caratterizzata da una forte innovazione tecnica, e dell’importanza della logistica nelle varie fasi dei combattimenti.

Una Jeep-Willys nel suo scatolone.

Una Jeep-Willys nel suo scatolone.

In particolare, l’esercito degli Stati Uniti ha dimostrato di essere il più efficiente in questo campo. Tutti conoscete le Jeep (leggi la storia di questo modello), che grazie al conflitto sono diventate un simbolo della guerra nell’immaginario comune, e oggi è diventato un marchio di prestigio nel suo settore.

Ma come si trasportava una Jeep in guerra? Il mezzo veniva realizzato e poi messo in uno scatolone senza tutte le parti montati.
Una pratica necessaria per consentire un trasporto di più pezzi nel minore spazio possibile, e anche per scaricare i mezzi nei posti più strani.

Una volta arrivata in Europa dall’America, la Jeep andava sotto le mani di una squadra di meccanici che provvedeva al montaggio. Secondo quanto abbiamo appreso, un team di esperti ci metteva solo tre minuti per montare un veicolo militare.

La squadra pare fosse composta da cinque uomini, ognuno con un compito preciso. Per questo ci si metteva così poco a montare le Jeep, per poterle poi spedire in breve tempo nelle zone di guerra.

Se volete sapere come veniva effettivamente montata una Jeep potete cliccare su questo link della MVPA (l’associazione americana per la conservazione dei veicoli militari) che condividiamo con voi. Le spiegazioni sono in inglese, ma le immagini d’epoca rendono bene l’idea di come funzionava questo particolare processo di produzione.

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