ASA 2016, un inno all’Italia vincente

19 luglio, 2016 | Redazione


Asa 2016.

Asa 2016.

Grande successo per la manifestazione ASA, che si è tenuta il 16 e 17 luglio all’autodromo nazionale di Monza. In pista sono scese 120 vetture molto rare, e quasi tutte ufficiali, dalla Lancia Delta S4 all’Alfa Romeo 155 GTA, dall’Abarth SE 030 alla Fiat 125 Special, dall’Autobianchi A 112 Abarth Trofeo alla Fiat 131 Abarth.

Asa 2016.

Asa 2016. Le auto in pista all’autodromo di Monza.

Il culmine di ASA 2016 è stato raggiunto con la parata “ASA Parade”, sul circuito stradale, di un centinaio di vetture tra le straordinarie presenti a Monza: due giri in regime di “Safety Car”. Con uno “scatto” in particolare che testimonia quanto l’Autodromo Nazionale Monza abbia sostenuto e meritato questo successo: la Fiat 131 Abarth “Sanremo 1980” in testa al corteo e guidata dal Presidente Sias – Autodromo Nazionale Monza Pier Lorenzo Zanchi, sventolando il tricolore quale icona simbolo di ASA 2016, che ricorderà al Mondo lo spirito ed il claim con il quale l’evento è stato realizzato: l’Italia che ha vinto, l’Italia che vince.




Le auto in pista.

Le auto in pista.

Il Promoter Paolo Calovolo ha dichiarato: «Sono stati 9 mesi di preparazione estremamente impegnativi, anche perché in questa prima edizione di ASA non ho avuto l’attenzione che mi attendevo da parte di FCA ma, nonostante questo, il successo finale mi gratifica immensamente. Tutti mi stanno chiedendo dell’edizione 2017 e, da oggi, sono già al lavoro per realizzare un appuntamento che sarà ancora più entusiasmante e partecipato. ASA è appena nato e i margini di crescita e di miglioramento sono enormi, quanto è certo è che anche l’Italia, da oggi, può vantare un evento di altissimo profilo assolutamente paragonabile ai migliori appuntamenti internazionali. Il progetto ASA 2017 è già iniziato e spero che, questa volta, FCA sia disponibile a porre la migliore attenzione, fornendo il supporto necessario per attuare lo sviluppo e la crescita che questa grande tradizione sportiva merita».

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