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Auto d’epoca, l’Aci stringe sulle polizze

Assicurazione auto storiche. Alcuni tagliandi.

Assicurazione auto storiche. L’Aci vuole più controlli.

Giro di vite dell’Automobile Club Italiano sulle assicurazioni per i veicoli storici. In un’audizione sui tributi davanti alla Commissione Finanze della Camera, l’Aci ha detto che sui quattro milioni di veicoli che sono registrati come auto storiche, solo 800 sono realmente auto d’epoca, mentre i restanti 3,2 milioni sarebbero veicoli vecchi. Che continuano a circolare e a inquinare, ma in qualche modo riescono ad aggirare la normativa.
Secondo la legge, le auto d’epoca devono essere state immatricolate da almeno 20 anni, e così possono godere di agevolazioni fiscali sul bollo e sull’assicurazione.

COME SI REGISTRA UN’AUTO STORICA. E proprio qui l’Aci vuole cambiare cose. Secondo l’Automobile club, infatti, il fatto che godano degli sgravi molte auto vecchie, porta a 1,5-2 miliardi di euro di premi annui non corrisposti alle assicurazioni, con un evasione che si attesta a 400 milioni di euro.
Il gioco che vuole portare alla luce l’Aci è chiaro. Molte persone, in particolare nelle zone dove le polizze auto sono più alte, guidano auto vecchie, che registrano come veicoli d’epoca. La stortura è evidente perché se questi automobilisti risparmiano sulla polizza, restano comunque esposti al rischio di incidenti in modo molto più alto rispetto a chi l’auto d’epoca la utilizza solo per corse, eventi o raduni.
Per questo, l’idea dell’Automobile Club è di affidare al Pra un controllo preventivo sui veicoli per i quali viene chiesta la registrazione.

Daniele Boltin:

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