Fiat 124 Spider, rinascita giapponese

31 dicembre, 2014 | Daniele Boltin

La Fiat 124 Spider si prepara al ritorno. La dirigenza di Fiat Chrysler Automobiles, secondo le ultime indiscrezioni, ha depositato all’ufficio marchi e brevetti degli Stati Uniti i nomi 124 e 124 Spider.
Pochi dubbi, quindi, sul lancio di questo modello, che era già nell’aria da tempo. In precedenza, però, si pensava che Sergio Marchionne volesse rilanciare l’Alfa Romeo Duetto, ma alla fine il risultato sarà diverso.
La strategia è stata cambiata in corsa, probabilmente, con la decisione di rilanciare di più verso l’alto il marchio Alfa Romeo: stop alle compatte, si alle berline a trazione posteriore, per fare concorrenza alle case automobilistiche tedesche.

fiat 124 spider

Fiat 124 Spider. La prima versione risale al 1966.

NATA DALLA MAZDA MX-5. Cambia il nome, ma non il metodo. Come era emerso dai precedenti rumors, alla base della nuova Fiat 124 Spider, ci sarà sempre la Mazda MX-5.
Il Lingotto, infatti, ha deciso da subito di avviare questo progetto con la Casa giapponese, che può garantire una spider con trazione posteriore e motore anteriore centrale.
La nuova auto a due posti, sarà prodotti nello stabilimeto Mazda di Hiroshima, e qui nascono i dubbi su questo modello, almeno per i puristi. Perché il gruppo Fiat da tempo ha preso l’abitudine di dare nomi di auto storiche a nuovi modelli, con risultati a volte discutibili.

Fiat 124 Sport Coupé

Fiat 124 Sport Coupé. La prima versione è stata prodotta dal 1969 al 1972.

I PRECEDENTI COME LA LANCIA DELTA. La 124 è un mito che è rimasto nell’immaginario collettivo degli italiani, ma anche degli americani, e la speranza è che non vengano ripetute le esperienze che si sono già viste con la Lancia Delta, che in comune con il vecchio modello ha solo il nome, oppure sempre a marchio Lancia la nuova Thema e la Flavia, degli adattamenti delle americane Chrysler 200 e 300.

DAL CENTRO STILE DI TORINO. Tra le voci che si rincorrono sulla nuova Fiat 124 Spider, comunque, c’è anche quella che venga creato un modello coupé. Entrambi dovrebbero uscire dai laboratori del centro stile di Torino, per far parlare un po’ di più in italiano un’auto d’epoca che nel suo modello originale è una perla per i collezionisti, ma che nel futuro avrà l’anima giapponese.

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