La storia della Mini arriva al museo

18 dicembre, 2014 | Daniele Boltin

La storia della Mini, in una mostra interamente dedicata a lei. Si chiama “The Mini Story”, ed è un’esposizione gestita dal museo Bmw di Monaco Di Baviera, che rimarrà aperta dino al 31 gennaio del 2016 (clicca qui per informazioni sulla mostra).
Questa mostra ha come unica protagonista la piccola auto inglese, che ha lasciato il segno in più generazioni, e per un periodo ha parlato anche italiano, grazie all’accordo tra la Innocenti e la British Leyland, dopo la crisi commerciale che aveva colpito il mondo degli scooter e in particolare la Lambretta.

La storia della Mini sarà al Museo Bmw fino a gennaio 2016.

La storia della Mini sarà al Museo Bmw fino a gennaio 2016.

UNA MINI LIMOUSINE. Oggi, la Mini parla il tedesco, perché il marchio è passato sotto il controllo di Bmw. Ma la casa automobilistica tedesca sa bene cosa si trova tra le mani, e vuole celebrare i 55 anni di storia della Mini.
Nell’esposizione c’è un po’ di tutto. Trenta modelli originali di Mini, oltre a fotografie, filamti d’epoca, disegni e progetti. Così la storia di questa auto d’epoca viene raccontata in tutta la sua interezza, con una divisione in venti aree tematiche. Presenti anche diversi modelli unici della Mini, come un camper van, oppure il progetto estremo di limousine con vasca da bagno.

the mini story

La mostra “The Mini Story” ripercorre i 55 anni di storia di questa auto d’epoca.

LA MINI, I BEATLES E MR. BEAN. Insomma, per chi avrà la possiblità di visitarla, questa mostra sarà un vero viaggio nella cultura del ‘900, in particolare di quella inglese. A partire dagli anni ’60, un decennio che ha portato un forte cambiamento culturale in tutto il Continente, e ha visto come protagonista a quattro ruote la Mini, insieme alla musica dei Beatles.
Un ritorno di fiamma, poi, c’è stato negli anni ’90, quando questa auto classica è tornata alla ribalta grazie alle sue apparizioni nella serie televisiva Mr. Bean. Un mezzo simpatico con un proprietario maldestro. Un po’ quello che si era già visto nei primi anni ’70 in Italia, quando il ragionier Ugo Fantozzi, guidava una Autobianchi Bianchina. Ieri utilitaria, oggi pezzo da collezione.

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