La storia segreta della barra obliqua Volvo

13 febbraio, 2018 | Redazione

Volvo OV4.

Come ogni casa automobilistica, Volvo ha i suoi loghi, le sue grafiche e un’immagine coordinata che rende immediatamente riconoscibile il brand. Uno dei dettagli più distintivi, che si vede su ogni automobile prodotta dall’azienda svedese e la barra diagonale nel frontale.
Questo oggetto ha una storia e un’origine che si perde in moltissimi anni addietro, ed è interessante scoprire come è nata. Se volete scoprire la storia della barra obliqua che caratterizza le Volvo siete nel posto giusto, ve la raccontiamo noi.

Attualmente, il logo della Volvo è un cerchio con una freccia, e il nome al centro. In questo contesto, il simbolo è stato scelto perché rappresenta anche il ferro, materia fondamentale con cui, attraverso la lega di acciaio, Volvo costruisce le sue auto.



Ma quindi questa barra cosa c’entra?

Bisogna tornare indietro di quasi un secolo per arrivare alle sue origini. Era il 1927 quando venne costruita la Volvo ÖV 4,  soprannominata Jakob. Si trattava della prima macchina a portare il nome della Casa svedese.
La sua storia è iniziata in modo abbastanza buffo perché quando il primo esemplare è stato portato fuori dalla fabbrica per essere guidato, è partito all’indietro, per un errore nel montaggio della trasmissione.
Inoltre, c’è da considerare che questa macchina era una cabriolet. Magari anche bella per l’epoca, ma sicuramente non adatta al clima rigido della Svezia.

Volvo 850 Racing.

Volvo 850 Racing.

L’auto è stata disegnata da Helmer Masolle. E voleva che vi fosse il marchio al centro della maschera frontale. Però, la griglia del radiatore non aveva supporti o una struttura adatta a montare una placca metallica, che sarebbe quindi caduta.
Allora serviva necessariamente un supporto. Al fine di riuscire a montarla facilmente al centro, si decise di usare una barra diagonale da un angolo del radiatore fino a quello opposto. E poi di fissare il logo al centro.

Come succedeva spesso nell’industria automobilistica di una volta, si scelse la soluzione più facile per ottenere il risultato. E così, negli anni, si è trasformata da un supporto semplice ed economico a un elemento di design ben riconoscibile.
È stato utilizzato molto fino all’introduzione della PV444, per poi sparire fino alla fine degli anni 60, quando è ritornato sui modelli della Serie 100, come ad esempio la 144, di cui 1.000 esemplari sono stati rubati dalla Corea del Nord.

Una storia anche questa. Uno degli elementi di riconoscibilità di un’azienda famosa in tutto il mondo, è nato per l’esigenza di attaccare qualcosa al centro di un quadrato.


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