Lancia Thema, come realizzare il sogno di una vita

11 gennaio, 2017 | Redazione

La Lancia Thema 8V prima serie è la seconda auto d'epoca di Luca Marconetti.

Lancia Thema 8V.

Quando avevo pochi mesi i miei genitori decisero di comprare una bella casa col giardino non lontano da Torino. Ci siamo trovati subito molto bene con vicini simpatici con i quali siamo diventati amici.
Io ero appassionatissimo di automobili: quando si viaggiava stavo con il naso appiccicato al finestrino posteriore della nostra Fiat Uno 60 S per cercare di indovinare i modelli che ci transitavano attorno.
Ma il modello che più mi affascinava in quel momento è la Lancia Thema. Dei nostri vicini ben in tre ce l’avevano, due Turbo 16V seconda serie Blu e una terza serie 2.0 VIS, di cui non ricordo il colore, ma comunque scura.




La mia passione, poi diventata vero amore per la Thema (come accaduto anche a Flaminio per la Alfa Romeo Alfetta), è nata grazie ai comodissimi viaggi sul sedile posteriore in alcantara ghiaccio dove mi sembrava davvero di essere in un altro pianeta: il legno poroso sulle portiere, il tessuto che cambiava colore quando passando la mano, e la souplesse di marcia completamente diversa dai colpi secchi che le sospensioni della povera Uno trasmettevano.
Le cose cambiano, così come i tempi, e la Thema del nostro vicino è stata rottamata per far posto a una Mercedes Benz E200 Kompressor.  Ma si sa, in un angolo recondito del cuore le passioni da bambino rimangono e, quando quella per le auto è diventata studio e poi un lavoro, ecco riaffiorare la passione per quella elegantissima berlina Lancia, così affascinante e mozzafiato per gli occhi di un bambino.
Nello scoprire le sue caratteristiche non potevo fare altro che constatare la sua incredibile carica innovativa: le sospensioni autolivellanti, i motori turbocompressi, la 8.32 meglio nota da tutti col nome di “Thema Ferrari” (solo a pronunciarlo mi vengono i brividi), il tutto confezionato in colori di un’eleganza senza tempo e tappezzerie da translatlantici di prima classe.
E intanto si faceva sempre più concreto il pensiero che portava all’acquisto di un’auto d’epoca, per entrare anche io in quel mondo così particolare che, fino a quel momento, potevo vedere solo come esterno.

La passione per la Thema intanto mi ha fatto conoscere tutta la gloriosa storia della Lancia e i suoi modelli (guarda il viaggio della Beta a Capo Nord) e così, quando un amico mi ha proposto un affare per una 2000 del 1972, l’ultima Flavia, sono entrato nell’universo del collezionismo in grande stile.
Però la Thema rimaneva il desiderio proibito, il ricordo del bambino, l’obiettivo. Così, quando mi sono reso conto che la bella 2000, “Flaviona”, come l’ho soprannominata, era troppo vecchia per me, ho deciso di venderla e concentrarmi finalmente sulla realizzazione del mio sogno. Nonostante nei miei pensieri ci sia sempre stata la Thema seconda serie Blu Madras, ho deciso subito di cercare una prima serie, più rara e rivalutabile in futuro e soprattutto ultratrentennale, così da evitare l’ultima follia del bollo sulle auto con meno di 30 anni.

I fanali posteriori della Lancia Thema 8V prima serie.

Il retro.

Così un sabato mattina sono partito, in compagnia di sole donne (la mia ragazza con la sorella e la cugina) così da avere ben sei occhi obiettivi e disinteressati e non farmi influenzare da nessuno. La prima che abbiamo visto era una prima serie 8v a Cremona. Carrozzeria in buono stato, interni in alcantara blu discreti e motore che girava bene ma era ferma da tanto quindi sospensioni, ammortizzatori e freni erano in condizioni disastrose. «Ci penseremo», ho detto, non mi convinceva nemmeno l’anonimo grigio metallizzato.
In tarda mattinata abbiamo raggiunto un concessionario di Mantova, dove il prezzo allettante mi aveva portato a una Turbo 16v del 1989. «Ci sarà da pagare il bollo qualche anno  – ho pensato – ma amen, se vale pena…».
Infatti non la valeva, la macchina era tutt’altro che bella come in foto: le plastiche erano ingrigite, la carrozzeria da riprendere in più punti e il cofano completamente rovinato da qualche stupido che in officina le aveva buttato sopra una scatola di attrezzi. Solo gli interni erano impeccabili. Sono andato via comunque a malincuore perché ho avuto il piacere di sentire la sinfonia del suo motore e provare la sberla del turbo contro il sedile.

Un po’ sconsolato, mancava da vedere solo una prima serie 8v vicino a Novara che però non mi ispirava perché sugli annunci aveva visto che non c’era il climatizzatore. Quando sono arrivato nel cortile, le cose sono cambiate in un attimo e ho deciso di prenderla anche senza aria condizionata: bellissima nella sua livrea Blue Petrol, con i rari interni in velluto marroncino (tutti li volevano in alcantara) a quadretti neri e i cerchi di lega Cromodora da 14 pollici. Le tendine parasole, gli appoggiatesta posteriori e gli specchietti elettrici completavano l’opera.
E poi il climatizzatore c’era: un aftermarket Diavia dell’epoca approvato ASI, infatti l’auto è Targa Oro, e non c’è da stupirsi. Il proprietario che l’ha messa in vendita è il secondo possessore e l’ha acquistata dal primo, un medico di Mantova classe 1915.
È stato sostituto il motore a 90.000 km con un altro identico, non si sa bene perché ma ci sono fatture e documentazione e infatti, a 133.000 km. Il prezzo era impegnativo ma non potevo farmela scappare, me ne era già innamorato e, tre ore dopo, ero davanti al computer a fare un bonifico di acconto al proprietario.

E ora eccomi qui, con il mio sogno avverato!

Luca Marconetti





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1 commento

  1. Alessandro ha detto:

    Grande!! Ho apprezzato tantissimo l’articolo che hai scritto. Non so quanti anni hai, ma i ricordi della Thema hanno avuto lo stesso effetto su di me. Sono stato scarrozzato da tre Lancia Thema da piccolissimo, una beige/ottone e due blu, così mio padre mi ricordò le auto che acquistò dalla mia nascita ’86 in poi, fino ad arrivare a ben due K e col rammarico di non avere mai acquistato la Thesis. Gasato anch’io dalla pelle alcantara, con quell’effetto bi-color che mi mandava in visibilio. Non ho mai preso in cosiderazioni di ri acquistarne una, ma il tuo articolo mi ha sicuramente messo legna al fuoco. Complimenti e diverititi. Lancia è Italia, Lancia è innovazione.

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