Porsche 356 elettrica, una vecchietta futuristica

9 gennaio, 2019 | Redazione

Porsche 356 elettrica.

Porsche 356 elettrica.

C’è una parte del futuro delle auto d’epoca che andrà avanti spinto da motori elettrici. Negli Stati Uniti, dove si sperimenta molto, alcune aziende hanno già strutturato dei business in questo settore. Pionieri già negli anni ’80, con modelli a zero emissioni come la Fiat Ritmo.
Qui parliamo di un esperimento fatto su una Porsche 356 Speedster, che in versione elettrica, oltre ad aggirare le limitazioni al traffico, potrebbe anche essere divertente in determinate situazioni.



Considerando che la versione originale di questa auto d’epoca ha una potenza di 60 cavalli, gli americani hanno pensato di fare qualcosa che rendesse questa Porsche un po’ più sportiva e grintosa. Certo, da un punto di vista italiano, chi compra una 356 non ha sicuramente alcun intento di guida sportiva o in pista, ma gli americani non ragionano come noi. E un’altra dimostrazione era già arrivata con la conversione di questa Ferrari 308 GTS.

Andiamo con ordine e buttiamo subito un po’ di benzina sul fuoco. Non si tratta di una Porsche 356 originale, ma di un kit in fibra di carbonio. Quindi si tratta di una replica, e in questo caso, la conversione elettrica non va a danneggiare l’originalità di un pezzo storico della casa automobilistica tedesca.
Il lavoro è stata realizzato dalla EV West, specializzata in questo tipo di conversioni.

Su mezzi come questo si aprono sempre discussioni tra fazioni contrapposte. C’è chi non riesce a vedere l’ipotesi di guidare una macchina con le sembianze di una Porsche, che non abbia il caratteristico rumore e sia raffreddata ad aria. Ma c’è anche a chi piace l’idea di guidare una macchina che ha uno stile definito, non passa inosservata, ha una grande accelerazione che permette un certo divertimento (potenza di 120 cavalli e 163Nm di coppia), può girare un po’ ovunque, ed è silenziosissima.

Sotto il cofano monta le batterie della Tesla Model S, e ha un’autonomia di 160 chilometri. Non basterà per una gara di regolarità ma sicuramente per una gita fuori porta la domenica, magari con pausa pranzo in un ristorante con una colonnina di ricarica nel parcheggio.


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