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    Categories: Storie di auto

Una Fiat 127 da slalom è adrenalina pura

La Fiat 127 da slalom. (ph. Sportfoto)

Per molti alcune auto d’epoca sono state in passato delle semplici utilitarie. Ma qualche modello nasconde un passato glorioso e un presente in cui ha ancora molto da dire nelle competizioni automobilistiche di ogni tipo (come quella che ha percorso il Mongol Rally)
La storia di Paolo Brusadin inizia nel 2001, quando accompagna l’amico Franco Di Bin al confine con la Svizzera, che sta cercando una Fiat 127 da slalom.
L’auto c’è, piace e va bene. «Ricordo perfettamente il primo giretto di prova, sono aggrappato al roll-bar: il contagiri oltre 7 mila ed un tiro che non si immagina per una vettura di quella cilindrata, gli scambi di sguardi impressionati e soddisfatti dicono il resto».

Il restauro della Fiat 127

La 127 in Valtellina. (ph. Roberto Riva)

Concluso l’affare, inizia il restauro totale della macchina, e Paolo aiuta l’amico nei fine settimana liberi, durante il servizio militare.
A fine 2002 Di Bin esordisce nei formula driver con la 127 livrea blu (prima era verde). Poi, nel 2003, un problema al motore la costringe in garage fino al 2008.
E qui Paolo prende un ruolo principale, perché decide di acquistarla, dovendo però vendere la la sua Fiat 127 Sport 70HP.
L’episodio che segna la svolta avviene a Genova a un raduno annuale delle 127 organizzato dal pilota ligure Michele Di Marco.
«Mi ha presentato Guido Bevegni – racconta Paolo – esperto di vetture da gara che ha raccolto notizie e dati su svariate auto da corsa, tra le quali è riuscito a reperire anche i dati sulla mia vettura dopo aver svolto mesi di ricerca, insieme all’appassionato Fabrizio Bologna, su un’altra 127 gruppo 2 MRT».

Una auto d’epoca con una storia

L’automobile in un rally a Messina del 1981. (ph. Actualfoto)

Paolo ha scoperto così che l’auto non è mai stata “stradale” ma appena immatricolata dall’Autolaghi di Luino è stata affidata a Mauro Nocentini che ha preparato un missile ad iniezione meccanica per Rodolfo Mainoli, che gli ha consentito di partecipare alle finali nazionali del CNR 1981.
L’auto poi è stata acquistata da Bolognesi (navigatore di Mainoli nelle ultime gare della stagione 1981) che l’ha guidata negli anni ’80 in rally e slalom ancora in gruppo 2, ma con i carburatori.
Trascurata per anni, è stata riportata alla luce dal comasco Mirko Windheim che dopo un restauro totale ed un cambio di livrea in verde, ha partecipato a decine di slalom in Lombardia nella seconda metà degli anni ’90.

Il ritorno alle gare

Con la livrea blu. (ph. Marsha Zanet)

Finiti ancora una volta i lavori, nel 2009 la 127 è tornata in gara. «Abituato ai 70 cavalli del motore stradale col doppiocorpo da 34 con cui avevo corso fino a quel momento, non mi sembrava vero finalmente potermi godere i 100 cavalli conditi dall’inebriante rumore di aspirazione dei 2 Weber da 40!
Avevo finalmente coronato il mio sogno: provare sulla mia pelle le emozioni di una 127 gruppo 2, dopo averne per anni cercato documentazione».
Le gare alle quali Paolo partecipa hanno un sapore particolare. «Non posso essere competitivo, visto che corro in classe con vetture più moderne e con motori 16 valvole fino a 1300cc. Ma a me non interessa, ho esattamente l’auto che volevo!».

Daniele Boltin:

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