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Villa d’Este 2018, un museo a cielo aperto

Ferrari 250 GTO.

Come ogni anno, a Cernobbio, vicino a Como, si è tenuto il Concorso d’Eleganza Villa d’Este, uno dei più importanti, se non addirittura il più importante, eventi di alto collezionismo, una manifestazione che da sempre attira collezionisti e spettatori da tutto il mondo. Dal lontano 1929 la manifestazione riunisce alcune tra le auto più belle, pregiate e anche costose esistenti al mondo. Auto che spesso sono state in passato, e a volte lo sono ancora, di proprietà di personaggi famosi.
Qui le auto vengono valutate da una giuria composta da esperti di storia e design dell’automobile, delle quattro ruote e non solo. Questa giuria è guidata da Lorenzo Ramaciotti, ex capo design prima in Pininfarina e poi in FCA, ed è composta da altri nomi illustri come l’ex responsabile del centro stile Renault Patrick Le Quement e Lapo Elkann.
Le vetture partecipanti vengono suddivise nelle seguenti categorie:


– The Titans: Dirt, Dust and Danger
Le gloriose e grezze monoposto che hanno corso nei gran premi, dagli inizi fino agli anni trenta, guidate da coraggiosi piloti che amavano cavalcare il rischio. Trattasi di modelli come la Isotta Fraschini Fenc del 1909, le Alfa Romeo 6c 1750 Gran Sport di Zagato del 1930 e 8c 2300 Monza del 1933 e le Bugatti Type 59 del 1925 e Type 35 del 1934, la Lagonda LG45 Rapide del 1936 e la Triumph Dolomite 8 del 1934.

– From Manhattan to Mayfair: The Golden Age of Motoring Opulence
Le sontuose ed opulente ammiraglie degli anni ruggenti come l’Isotta Fraschini 8A SS del 1929, la Packard Standard Eight del 1932, la Mercedes 540 K del 1937, la Bentley 4 ½ Litre del 1928, la Cadillac V16 e le Rolls Royce Phantom e Phantom II del 1929 e del 1933. Vetture spinte da motori mastodontici, che già all’epoca cominciavano a essere guidate dagli stessi proprietari al posto dell’autista.

Villa d’Este 2018.

– Shaped the Wind: Grand Routières of the Art Deco Era
Considerabili come le prime granturismo della storia, guidate dagli spensierati signori dell’alta socie-tà negli anni trenta. Categoria ben rappresentata da auto come la Bugatti 57 del 1938, la Bugatti 57 Atlante del 1937, la Bentley 4 ¼ Litre del 1937, la Rolls Royce Phantom II Continental del 1933 e la Lancia Astura III del 1936.

– New World, New Ideas: The Story of the GT
Le veloci ed eleganti sportive allestite dai grandi carrozzieri, prodotte a partire dal primo dopoguerra. Di questa sezione hanno preso parte capolavori come la Bentley Mk VI del 1949, la Fiat 8V disegnata da Vignale del 1953, La Corvette allestita da Scaglietti nel 1959 per Carrol Shelby, la Jaguar XK 120 SE del 1954 opera Pininfarina, la Ferrari 250 GT SWB di Pininfarina del 1960, la Ferrari 212 Export di Vignale del 1951 e la esagerata Alfa Romeo 33/2 Stradale del 1968. Quest’ultima ha conquistato la Coppa d’Oro la giornata del sabato a Villa d’Este.

– Speed Meetes Style: The Flowering of the Sports and the Racing Car
Le bestie da corsa degli anni cinquanta e sessanta, che hanno lasciato il segno in competizioni come la Mille Miglia o la 24 Ore di Le Mans. Modelli del calibro di Porsche Carrera GTS del 1964, Jaguar C Type del 1952,Aston Martin DB3S del 1955, Abarth 2000 Sport SE 010 del 1969 e le Ferrari 250 GTO del 1962, 335 Sport del 1958 e 750 Monza del 1955.

Villa d’Este.

– 80 Years of Automotive Archaelogy
Vecchie glorie i cui proprietari hanno optato per un trattamento conservativo, ovvero rimesse in sesto di meccanica ma con carrozzeria e interni rimasti invariati, con addosso i segni del tempo. Auto trovate dopo decenni di riposo in garage, come la Iso Rivolta Grifo del 1967 o la Lamborghini Miura del 1971. Meritevole di attenzione anche la 500 Spiaggia di Boano del 1958, appartenuta all’Avvocato Agnelli, e la vissutissima Scat 25/35 Hp del 1913, portata dal celebre collezionista Corrado Lopresto.

– Hollywood on the Lake: Stars of the Silver Screen
Le auto che sono appartenute ai divi del cinema, come la Ferrari 400 Superfast di Peter Sellers, o che addirittura hanno recitato sul set, come la DB5 usata in “Goldfinger” e “Thunderball” con Sean Connery nei panni dell’Agente 007. Da non trascurare la bellissima Delage D8 120 del 1939, la Cadillac Series 62 del 1953 carrozzata Ghia, la BMW 507 che Elvis Presley regalò nel 1958 ad Ursula Andress e, anche se non è stata davanti ad una cinepresa, la Lancia Stratos, per l’esattezza il prototipo del 1970, opera di Marcello Gandini mentre era in forze alla Bertone e spinta dal 1600 cc della Fulvia HF.


Formula 1.

– When Sex Was Safe and Racing Was Dangerous: Formula One!
Le monoposto che hanno fatto la storia della classe regina, protagoniste di avvincenti gare. Hanno fatto bella mostra di sé in questa sezione la Lotus 21 di Jim Clark del 1961, l’Alfa 182 di Bruno Giacomelli del 1982, l’avveniristica Tyrell P34 a sei ruote di Ronnie Peterson del 1977, la Maserati 250 F del 1954, la BRM P180 del 1972, la spesso poco ricordata Porsche 718/2 del 1960, e la McLaren MP4/2B con cui Prost vinse il campionato del mondo 1985. Quest’ultima vettura è stata portata alla manifestazione personalmente da un altro grande pilota, Gerhard Berger.

Ovviamente non potevano mancare le nuove proposte di design per le auto di domani, come la Sibylla, opera di Giorgietto e Fabrizio Giugiaro, la Mazda Vision Coupè, il prototipo della Genesis opera di Luc Donkervolke, e la Ferrari SP 38 Deborah. Quest’ultima, pezzo unico su base 488 per un facoltoso cliente, ha ricevuto il premio per la miglior vettura di questa categoria.

Domenica 27 maggio tutte le auto partecipanti si sono spostate dai giardini dell’Hotel Villa d’Este a quelle di Villa Erba, sempre a Cernobbio, dove si sono mostrate ad un vasto pubblico che ogni anno dimostra sempre di essere numeroso. Ed è una delle pochissime occasioni che hanno i “comuni mortali” per rifarsi gli occhi con simili gioielli, fare quattro chiacchiere coi proprietari ed incontrare anche qualche volto noto come Valentino Balboni, lo storico collaudatore Lamborghini, o i vari disegnatori.
Come tutti gli anni la BMW, principale sponsor dell’evento, espone alcune delle sue storiche nei giardini, come la M1 del 1978 la 507 e la 3.0 CSL, e nel padiglione d’ingresso allestisce una mostra a tema con alcuni pezzi pregiati del suo museo di Monaco di Baviera. Quest’anno erano presenti le vetture e le moto che hanno avuto un ruolo da protagonista nel cinema come la Z3 di “007 Goldeneye”, la sgangherata Mini gialla di Mr Bean, o la M3 di “Mission Impossible – Rouge Nation”.

Lamborghini Miura.

La casa tedesca ha inoltre colto occasione per mostrare la M8 Gran Coupè, concept già presentato allo scorso Salone di Ginevra.
Sempre nei giardini di Villa Erba hanno trovato posto anche diverse moto storiche che hanno partecipato il giorno prima ad un concorso parallelo per le due ruote.
Per tutta la giornata le oltre cinquanta auto presenti, anche grazie al tempo soleggiato, si sono mostrate ai visitatori e ai fotografi. Più tardi, nel pomeriggio, è partita la sfilata davanti alla giuria du-rante la quale Simon Kidstone, storico e carismatico presentatore del concorso, ha raccontato la storia e gli aneddoti di ciascun esemplare.
I visitatori hanno potuto esprimere le loro preferenze di voto attraverso delle schede da compilare e nominare la vettura più bella di ciascuna categoria. Vincitrice assoluto della giornata è stata la Ferrari 335 Sport.

Il successo del Concorso d’Eleganza Villa d’Este ha dimostrato ancora una volta il notevole interesse che il pubblico, anche quello molto giovane, nutre per quella branchia del collezionismo, composto da automobili d’epoca di grande rarità e dalle quotazioni stellari. Una mostra che permette anche alle masse, a chi non ha la fortuna di appartenere alle alte sfere della società, di ammirare questi grandi capolavori del passato, del presente e, considerando le concept car, anche del futuro. Un appuntamento a cui non si può assolutamente mancare per chi ama le belle auto.

Augusto Pellucchi:

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