Villa d’Este 2019, 90 anni di pura classe

4 giugno, 2019 | Augusto Pellucchi

Edizione 2019

Il 23, 24 e 25 maggio, nella splendida Cernobbio, si è svolto l’evento più atteso al mondo per gli amanti delle auto del passato: il Concorso D’Eleganza Villa D’Este, giunto al suo novantesimo anniversario.
L’evento si è svolto tra il Grand Hotel Villa D’Este e Villa Erba, organizzato da BMW Classic, mostrando al pubblico alcune tra le più belle vetture di sempre, sia rarità che pezzi unici, senza dimenticare le concept car più recenti. Ad allargare gli orizzonti ci sono state anche una selezione di moto, sia storiche che prototipi, e, come già avviene ogni due anni, l’asta indetta da RM Shoteby’s.

Quest’anno, oltre alla novantesima edizione del Concorso, si è celebrato anche il novantesimo di fondazione della BMW. La casa bavarese ha allestito per l’occasione, nel padiglione centrale del parco di Villa Erba, una romantica riproduzione di un tipico scenario cittadino tra gli anni dieci e gli anni trenta. Qui, vi erano esposti alcuni modelli rappresentativi di quel periodo come la 3/15 Dixi, una Austin Seven prodotta su licenza, nonché primo modello della casa tedesca, la 327 e la 328 Mille Miglia.



I lotti dell’asta, esposti a Villa Erba già da venerdì, comprendevano poco più di cinquanta auto di diverse epoche, kit di riparazione originali per alcuni modelli Ferrari, due automobiline per bambini, riproduzioni di Ferrari California e Bugatti Type 35, un’insegna luminosa da esterni della Maserati, il frontale di una Ferrari 275 GTB e ben due motoscafi degli anni cinquanta: un Liuzzi e un Riva.

Lamborghini Miura.

Tra le auto in vendita, in occasione del relativo centenario, c’era anche una nutrita schiera di capolavori firmati Zagato, come Aston Martin Vanquish Shooting Brake del 2019, Lancia Flaminia Super Sport 3C 2.8 del 1966 e l’unico esemplare di Ferrari 330 GTC allestita dal noto atelier milanese.
Tutta questa abbondanza è stata venduta durante la giornata del sabato, non prima di aver aspettato che la bufera improvvisa di acqua e grandine togliesse il disturbo. Dopo essere state esposte di sabato al Grand Hotel le vetture iscritte al Concorso si trasferiscono domenica presso Villa Erba. Una carovana di bellezze così suddivisa in categorie in base al periodo storico di appartenenza:

– Goodbye Roaring Twenties: The Birth of the Concorso
Quando i carrozzieri hanno cominciato ad allestire le vetture anche in base al gusto estetico e non solo alla sola e cruda necessità. Gli anni in cui le auto hanno cominciato a competere ai concorsi di eleganza tra cui appunto quello di Cernobbio. Modelli come Vauxhall 30/98 Type OE, nulla a che vedere con le Opel rimarchiate di oggi, Alfa 8C 1500 Super Sport, Alfa 6C 1750 Gran Sport, Lancia Lambda, Rolls Royce 20 Hp e Minerva Type AF, una sfarzosa ammiraglia di produzione belga.

Delegazione anteguerra.

– Fast Forward: A Quarter Century of Progress
Gli anni precedenti al secondo conflitto mondiale, quando le auto hanno cominciato ad essere più sofisticate dal punto di vista sia meccanico che estetico, diventando sempre più degli status symbol e ad emanare passione. Categoria ben rappresentata da modelli come Rolls Royce 40/50 Hp Silver Ghost, Bentley 4 ¼ Litre, Alfa Romeo 8C 2900B, Delahaye 135M, Mercedes Benz 540K Cabriolet, Bugatti 57S, Lagonda V12 Redfern Tourer e Lancia Astura.

– Small and Perfectly Formed: The Coachbuilder’s Art in Miniature
Quando piccolo è bello. Le spiaggine e le sportivette di taglia ristretta, con motori piccoli ma nervosetti, che emanano tanta voglia di godersi la vita e che mai hanno temuto e tutt’ora non temono il confronto con le ammiraglie. È il caso di gioielli come Maserati A6G/2000, Abarth 205 Sport, Siata 300 BC, Fiat 1200 Spider, Austin Seven 850 Beach Car, una Mini da villeggiatura balneare, Abarth Monomille GT e Seat Nardi 750 GT.

– A New Dawn: Into the Rock’n’Roll Era
Gli anni cinquanta. Quando anche molti facoltosi privati cominciarono a comprarsi quelle che fino a poco tempo prima erano auto riservate a piloti professionisti. Quando anche semplici appassionati vollero provare il brivido della velocità e del rischio mettendosi al volante di auto come Alfa Romeo 1900 Super Sprint La Flèche Vignale, portata dal veterano del Concorso Corrado Lopresto, Ferrari 342 America, Jaguar XK 120 Supersonic Ghia, Ferrari 250 GT Competizione, Siata 208 S, BMW 507 e Mercedes Benz 300 SL Gullwing.

– Swinging Sixties: The Sky’s the Limit
Per far colpo su una clientela sempre più raffinata e permettere a quest’ultimi di crearsi una nicchia di gloria molte case automobilistiche, anche straniere, si rivolsero ai grandi carrozzieri italiani. Per il giusto equilibrio tra eleganza e sportività ma senza compromessi.
Da ricordare quindi Ferrari 250 Berlinetta SWB Competizione, Aston Martin DB4 GT Zagato, Ferrari 250 GT California Spider SWB, Ferrari 275 GTB/4 e Aston Martin DBS C.

– Baby You Can Drive My Car: Musical Stars’Cars
Quando le auto diventano famose per via dei loro illustri primi proprietari. Vetture finite sotto i riflettori del gossip e della cronaca mondana diventando anch’esse delle star ammirate dal pubblico. Quanto è successo ad esempio con la Aston Martin V8 Vantage di Elton John, la Bizzarrini 5300 GT e la Lamborghini Miura di Little Tony, la BMW 507 di Elvis, già apparsa l’anno scorso qui al Concorso, la Porsche 959 del direttore d’orchestra Herbert Von Karajan e la Maserati Mistral 4000 Spider del tenore lirico Mario Del Monaco.

– Speeding Against the Clock: Endurance Racing Legends
Come sempre al Concorso non può mancare la categoria riservata alle vetture che hanno partecipato nelle più disparate competizioni agonistiche, quelle del passato, quando l’elettronica e la fibra di carbonio non esistevano e il rischio di lasciarci la pelle era elevato. Come ci raccontano protagoniste come Osca MT4 1450, Osca MT4 1500, Ferrari 166 Mille Miglia di Touring, Ferrari 340 America, Ferrari 275 GTB Competizione e CD Panhard LM64.

– Daring to Dream: Concepts which Rocked the Motoring World
Tempi in cui l’uomo sognava il futuro dell’automobile con totale spensieratezza, sfoderando argute elaborazioni estetiche e in un clima di beato ottimismo, senza fasciarsi troppo la testa con le problematiche a cui i progettisti oggi sono abituati. Ad accompagnare il pubblico in questo filone ci sono state la Vivant 77, idea folle di un ingegnere della Pontiac, Lamborghini Marzal, Gyro X, nata da un’idea per la riduzione del traffico e Ferrari 512 S Modulo di Pininfarina, portata dal noto collezionista Glen Glickenhaus.

– Concept Cars and Prototypes
Le ultime novità provenienti dai centri stile ufficiali delle case automobilistiche e dagli atelier più prestigiosi. Esercizi di stile per i saloni dell’auto, anticipazioni di futuri modelli in serie ed esemplari unici commissionati da clienti esigenti, come una volta. Parliamo di Bugatti La Voiture Noire, portata dal Presidente del marchio francese ed ex n.1 di Lamborghini Stephan Winkelmann e su cui sono girate numerose speculazioni sul suo misterioso acquirente, Touring Sciàdipersia Cabriolet, su base Maserati Gran Cabrio, Austro Daimler Bergmaister, il grande ritorno sulle scene del marchio austriaco, Peugeot E-Legende, futuristico omaggio alla 504 coupè di Pininfarina, e Panther Progettouno di Ares Design, reinterpretazione della De Tomaso Pantera di Tom Tjaarda su base Lamborghini Huracan.

Lamborghini.

A completare il tutto anche alcuni modelli storici BMW e Mini tra gli alberi del parco, le tre vetture dello stand Pirelli, Aston Martin DB4, Lamborghini Miura e Pagani Zonda C12 e la Ferrari 335 Sport, Best in Show dell’edizione 2018. Anche quest’anno BMW ha portato un modello da esposizione molto speciale. Stavolta non si è trattato di un progetto inedito, ma della replica di un prototipo che sembrava essere dimenticato per sempre: la Garmish del 1970. Venne commissionata a Bertone il cui responsabile dello stile, il mitico Marcello Gandini, realizzò una coupè filante su base 2002TI, anticipando quindi quello che in produzione divenne la Serie 3 E21.
Dopo l’esposizione al salone di Ginevra del 1970 l’auto andò dispersa. Il centro stile della casa di Monaco, con l’aiuto di foto e disegni originali forniti dallo stesso Gandini, è riuscita a dare alla luce una replica perfetta e fedele della Garmish. Domenica tutti gli equipaggi si sono trasferiti sul grande prato di Villa Erba attirando un pubblico che, di anno in anno e senza dar troppo peso alle poco affidabili previsioni meteo, sta diventando sempre più numeroso.

Nel pomeriggio le vetture sono passate una ad una davanti una giuria composta da figure importanti del design automobilistico e del collezionismo come Lorenzo Ramaciotti, Patrick Le Quement e Adolfo Orsi. In veste di presentatore, ormai di casa qui a Cernobbio, l’esperto ed appassionato Simon Kidston che ha raccontato vita, oblio, resurrezione e curiosità di ciascuna delle auto presenti.
Il solo parere dei giudici non basta mai e quindi anche i visitatori hanno potuto esprimere la loro preferenza sulla schedina, stabilendo le auto vincitrici di ciascuna categoria e soprattutto la vincitrice assoluta dell’edizione 2019. Quest’ultimo titolo è spettato all’Alfa Romeo 8C 2900B del 1937.

Villa d’Este.

Tra le due ruote presenti da ricordare sono le Moto Guzzi storiche in divisa, della Polizia Stradale e della Polizia municipale, e le concept portate da MV Agusta e Ducati. Una delle tante cose belle del Concorso sapete cos’è? È che lo spettacolo non è solo dentro l’area dell’evento, ma è anche fuori. Nei tre giorni dell’evento, in ogni angolo di questo paesino sul Lago di Como, tanto sulle strade del centro quanto nel parcheggio interrato, girano un numero considerevole di auto fantastiche, che ti faranno perdere un sacco di tempo a guardarle. Dalle exotic car come Ferrari, Aston Martin, Lamborghini, Maserati e Bentley, a quelle di ultima uscita; a quelle storiche, alle youngtimer con quotazioni più umane che spesso appartengono a club di appassionati arrivati in comitiva da molto lontano. Basti pensare che vicino alla mia macchina ho trovato delle Serie 3 e 6 provenienti dal Portogallo, una M850i nuova di pacca e una Maserati Khasmin. Chissà se quest’ultima tornerà come concorrente nei prossimi anni.

Il Concorso D’Eleganza Villa D’Este rimane una di quelle tappe del calendario a cui non si può assolutamente rinunciare. È una lunga ed emozionante storia a cui si stanno appassionando sempre più persone, anche molto giovani, che vogliono conoscere le exotic car di ieri e dell’altro ieri. L’occasione per chiunque di vivere la Belle Époque, anche se solo per un giorno.


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