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La Ferrari F40 più brutta del mondo è in vendita

La replica della Ferrari F40

Cosa ci può essere in comune tra una Ferrari F40 e una Nissan Sentra? Beh, a parte il fatto di avere entrambe quattro ruote, ed essere dei veicoli adatti alla circolazione sulle strade, assolutamente niente.

In giro per il mondo però si sa che non ci sono limiti al cattivo gusto. E vi stiamo per portare un esempio di questi. Arriva dagli Stati Uniti d’America un goffo (a dir poco) tentativo di costruire una replica della supercar di Maranello, partendo dalla base di una berlina giapponese del 1990.


Questa atrocità è stata messa in vendita al prezzo di 5.800 dollari (poco meno di 5.000 euro al cambio attuale) su Craigslist. Ambizioso l’obiettivo di mettere vicina questa auto anonima destinata agli spostamenti di base della fascia media americana e sudamericana, con la supersportiva a motore centrale, che a fine anni 80 è diventata un mito, sostituendo un’altra icona come la Ferrari 288 GTO.
Questa Rossa è stata l’ultima approvata personalmente da Enzo Ferrari, lanciata nel 1987 per celebrare i 40 anni dell’azienda. Può accelerare da 0 a 100 km/h in 4,7 secondi. Chissà quanti ce ne vogliono a una Nissan Sentra.

Comunque, questo esperimento è qualcosa di terribile anche nel campo delle repliche. Si può accettare il fatto di vedere delle differenze, ma in questo caso il risultato è totalmente sproporzionato. La carrozzeria è gigante rispetto alle ruote, e disegnato in modo approssimativo. La vera chicca, però, è l’interno: è stato lasciato normale, quindi si ha subito l’idea di essere in un’utilitaria. Forse si può essere traditi dal cruscotto rivestito e con scritta “Ferrari”.

Il cruscotto.

Anche il retro è incredibile. I fanali hanno in comune con l’originale solo il fatto di essere tondi. Al centro è stata montata una striscia di led che si accendono quando si frena, e per questo la targhetta Ferrari, fatta con caratteri che niente hanno in comune con quelli originali, è stata messa sulla destra. Proprio come in un’auto media.

Pubblichiamo un po’ di foto per far capire meglio di cosa stiamo parlando. Con la speranza che il futuro di questa cosa sia la pressa.

 

Le proporzioni

L’abitacolo.

Dall’altro lato.

Con i cofani aperti.

Daniele Boltin:

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