Triumph Dolomite Sprint, profumo di Union Jack

21 novembre, 2017 | Redazione

Triumph Dolomite Sprint

Triumph Dolomite Sprint

Alcune autorevoli riviste inglesi hanno aperto uno scenario di fantasia, immaginando che un mondo dove è l’industria automobilistica britannica la superpotenza nel settore automobilisitco, e non la Germania.
Pensare oggi è una cosa piuttosto difficile, ma quaranta anni fa era qualcosa che poteva succedere. E l’esempio c’è ancora ai giorni nostri, dal 1973. Era l’anno in cui la Triumph ha lanciato la Dolomite Sprint.



Dimenticata da molti, e da molte persone in Italia mai conosciuta, è una berlina sportiva, che all’epoca poteva competere con la BMW 2002 tii. The Telegraph, nei primi anni 2000 ha definito la Dolomite Sprint come l’auto che avrebbe potuto far rivivere l’industria automobilistica britannica.
Ma la vittoria di Margaret Tatcher era ancora lontana (1979) e ancora di più l’elezione nel secondo mandato, dopo la guerra delle Falkland, quando le riforme della Lady di Ferro fecero impennare i consumi nel Regno Unito.

Dolomite Sprint, una sportiva per tutti

Quando la versione sportiva della Dolomite arrivò sul mercato, la rivista Motor scrisse: «La Sprint è la risposta ai desideri di molte persone. È costruita bene, è compatta e allo stesso tempo spaziosa. Le performance sono interessanti, i consumi sono limitati, ma soprattutto è un’automobile tremendamente soddisfacente da guidare».


L’ultima Dolomite uscì dalle catene di montaggio dello stabilimento di Coventry nell’agosto del 1980, e le Sprint in totale furono poco meno di 23.000 (circa il 12% sul totale delle auto costruite in tutte le versioni).

Al giorno d’oggi, vederne in Italia è una cosa abbastanza rara. Abbiamo avuto la fortuna di partecipare al raduno per celebrare il 20esimo compleanno del Triumph Dolomite Club Italia, e abbiamo documentato questo evento.
In fondo all’articolo, abbiamo pubblicato un video che è un breve estratto di quello che abbiamo vissuto a giugno 2017. Ma soprattutto in un breve contributo, abbiamo cercato di raccontare cosa spinge gli appassionati di questo modello molto particolare. E l’abbiamo fatto nel modo che ci riesce meglio: facendolo dire a loro.


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